Vivere con il cane

Perché abbiamo un cane?

Esiste una domanda a cui è molto difficile, apparentemente, rispondere: perché abbiamo un cane?

Domanda banale ma a cui pochi  riescono a rispondere in maniera convinta: c’è chi dice “perché mi piacciono i cani”, “perché sono meglio delle persone”, “fa la guardia”, “mi fa compagnia”, “andiamo a caccia insieme” ma questi sono solo “utilizzi” che andiamo a fare dei nostri cani ma perché abbiamo bisogno di un cane per adempiere a compiti per cui vi sarebbero, in molti casi, ottime alternative e forse più efficaci (vedi il cane che fa la guardia in giardino)?

La risposta è una sola! Da che l’uomo ha dato origine alla civiltà, da quella primitiva a quella odierna, l’ha sempre fatto con e grazie al cane. Non esiste civiltà o cultura che non si sia servita del cane, per quante differenze ci possano essere da paese a paese il cane è una di quelle presenze che accomuna tutto il mondo. Luca Spennacchio in un suo libro racconta di quando ha rivolto questa domanda ad un “senzatetto” per strada, la risposta al “perché hai un cane?” – Perché non dovrei averlo? E’ normale avere un cane…

stare con il cane è naturale

Stare con il cane è naturale. Studi di psicologia umana dimostrano come 10 bambini su 10 abbiano una predisposizione naturale ad essere attratti dal cane.

Jack Russell Terrier jumping to catch ball

Le paure o le ostilità che sorgono nei confronti di questi animali anche in tenera età sono di origine traumatica o acquisite da insegnamenti, anche involontari. Sempre secondo studi si è portati in modo istintivo a volersi prendere cura dei cani, ad entrare in empatia con loro, a fidarsi e collaborare con loro… Quando si inizia ad avere atteggiamenti coercitivi lo si fa per nozioni culturali apprese, non per istinto. Quindi date retta al vostro istinto prima di tutto! Se vi consigliano di fare qualcosa con il vostro cane che vi sembra sbagliato e incomprensibile non fatelo!!! Solo voi conoscete il vostro cane e sapete cosa è meglio per lui, se dovete modificare qualche vostro atteggiamento nei suoi confronti la motivazione vi deve essere chiara, non basta che vi dicano “perché con i cani si fa così” o “perché deve capire chi comanda”…

dominanza, gerarchia e capo branco

Aggressive dog is barking. Young man with angry black dog on the leash.

Dominanza, gerarchia e capobranco sono termini altamente fraintendibili che implicano tutta una serie di regole e comportamenti che potrebbero renderci ciechi rispetto a ciò che realmente il cane dice. Parliamoci chiaro, alla fine si prende un cane anche solo per il semplice fatto che si voglia stare meglio, un arricchimento della propria vita, qualcuno a cui volere bene da cui farsi volere bene e, perchè no? Qualcuno da viziare.

Io personalmente non vivo il rapporto con il mio cane sulla base di dominanza, gerarchia e capo branco. Sono termini inflazionati che in etologia avranno anche un loro significato specifico ma diversi dai concetti che ci sono stati inculcati in tanti anni di cinofilia errata.

Al posto di gerarchia preferisco parlare di famiglia, anziché capo branco trovo più idonee le parole “guida” oppure “mamma o papà” e al posto di dominanza, preferisco non usare alcun termine. Questi concetti rischiano di essere interpretati erroneamente dal proprietario che si ritroverà a vivere un rapporto con ansia, paura, disagio e in alcuni casi terrore!

Cani e Lupi

Cani e lupi, spesso si confrontano per trarne insegnamenti. Lo stesso David Mech, etologo e scienziato che studiò per primo i lupi negli anni 70, pioniere e padre fondatore di questi concetti, nel 2007 ha rivisto i propri studi, osservando che in realtà i lupi in natura non si comportano come la maggior parte della gente pensa! Sono gruppi familiari con tutti gli atteggiamenti e dinamiche tipiche di una, cito testuale, “famiglia umana”.

Ne parlo meglio qui: https://www.youtube.com/watch?v=uYalCm-1oVQ&t=1s

la mia faccia seria mentre parlo della dominanza nel cane

Che poi lupi e cani si sono evoluti in maniera differente, quindi differente è anche il loro modo di rapportarsi, specialmente con gli umani. I lupi non sono costretti a vivere e comunicare con esseri di specie diverse dalla loro, il cane sì. E lo fa da secoli! Questo avrà pur influito sul loro comportamento o no?

Questo non vuol dire che al cane non si debbano dare regole permettendogli di fare tutto ciò che gli va, semplicemente bisogna educare il cane con lo stesso animo con cui educheremmo i nostri figli. Non credo che i genitori crescano i loro bambini con l’ansia di avere sempre polso saldo per far sì che il figlio non diventi dominante… almeno non fino all’adolescenza!

come genitore e figlio

Il mio credo è di vivere e godersi il cane con tutta la serenità di un rapporto sano come genitore e figlio. Avere il focus su come non rendere il cane dominante rischia di portarci ad essere ciechi, a dimenticarci che il cane prova emozioni… così quando il cane tenta di comunicarci uno stato d’animo veniamo forviati dall’ansia che stia diventando dominante!

Hungry dog with sad eyes is waiting for feeding in home kitchen. Adorable yellow labrador retriever is holding dog bowl in his mouth.

I cani parlano, comunicano e vivono per noi, costretti ad una vita scelta da noi con tempi e dinamiche dipesi da noi, non ci viene il dubbio che il cane sia molto di più di un essere che vuole promuoversi a capo branco? Vi posso assicurare che al cane non frega nulla di comandare, piuttosto cerca in noi quella guida saggia e responsabile che lo aiuti e lo guidi nella vita di tutti i giorni. Certo è che se siamo sordi alle sue richieste, se non riusciamo ad interpretare i suoi comportamenti perché la risposta a tutto è “è dominante” , il cane ad un certo punto farà di testa sua e cercherà di risolvere le varie situazioni come crede sia più opportuno. Per questo poi nascono i problemi comportamentali nel cane.

il mio rapporto con Bakù

Vi porto ad esempio il mio rapporto con Bakù. Io non ho mai dovuto nè sgridare nè tanto meno picchiare o strattonare la mia Bakù, eppure non ho alcun problema: risponde al richiamo (sempre), posso portarla senza guinzaglio, si sa adattare a tutti i contesti a cui la sottopongo ma non di certo perché l’ho costretta o perché mi sono imposto come suo Dio assoluto, semplicemente abbiamo un rapporto di ascolto e fiducia reciproca, mi preoccupo di darle un tenore di vita adatto a lei per la sua età e per la sua razza e tutta l’obbedienza che ottengo da lei è il diretto risultato di un cane felice ed in armonia con il suo papà.

Sarà un caso perché lei è molto brava già di suo? Certo che no, l’ho presa al canile che azzannava tutti i cani che vedeva (aggressività intraspecifica) eppure, oggi, non mi dà più alcun problema. Non ho lavorato sul farle piacere i cani, non l’ho dovuta strattonare ogni volta che ne vedeva uno e non ho dovuto rimpinzarla di bocconcini per farle associare gli altri cani a qualcosa di bello. Per quanto bravo, un educatore cinofilo non è Dio, le emozioni non si possono cambiare! Si può cambiare, però, la risposta del cane a quel problema. Oggi lei sa che per strada, quando vede un cane, può fidarsi di me: io la capisco e la tutelo. Lei non fa altro che passare dal lato più lontano rispetto al problema e procediamo senza intoppi.

Bakù, un cane speciale?

Bakù, un cane speciale? Il comportamento ed il rapporto che ho con Bakù l’ho sempre ottenuto anche con tutti gli altri miei cani, ognuno con esigenze da soddisfare diverse tra loro, ma proprio perché li ho ascoltati ho ottenuto dei cani con cui vivere la vita. E così arrivano a fare tutti, e dico tutti, i miei clienti che provano a mettere in atto i miei consigli. Cani che mordono diventano pacifici, cani timorosi prendono più sicurezza, cani ansiosi si calmano… tutto è possibile se capiamo che il cane non va’ controllato, va’ capito! Tutto ciò che potremmo desiderare di ottenere da loro sarà solo una conseguenza, non un motivo di vita.

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